Le Comunità Terapeutiche Assistite sono strutture sanitarie aperte, che ospitano persone affette da psicopatologia a cui è dedicato un programma di intervento terapeutico riabilitativo, in regime di lungodegenza, prorogabile fino ad una durata massima di 72 mesi.
Le CTA come da decreto della Regione Sicilia, sono ben inserite nei contesti abitativi urbani al fine di favorire l’integrazione dei propri ospiti in generale nelle dinamiche sociali, e più nello specifico per favorire i contatti con le famiglie piuttosto che mantenere le “relazioni positive” precedentemente costruite. Obiettivo finale della CTA è quello di condurre ogni ospite al recupero delle competenze personali, emotive, professionali e sociali; caratteristiche necessarie a favorire una vita autonoma e dignitosa.
Il regime dell’intervento è suddiviso in due categorizzazioni:
Le CTA sono strutture ad alta specializzazione professionale; possono ospitare un numero massimo di 20 cittadini-utenti verso i quali sono indirizzati interventi terapeutico/riabilitativi gestiti da personale formato e specializzato che a vario titolo opera al loro interno.
Il numero degli ospiti è limitato a 20 appunto per orientare verso ogni utente la maggiore forza di intervento nelle aree: medica, psicologica, pedagogico-riabilitativa e sociale; per favorire quando possibile, di concerto con gli enti esterni alle CTA stesse, il loro reinserimento presso i contesti di provenienza; oppure riuscire a trovare soluzioni alternative che favoriscano il benessere globale della persona.
Attraverso la conoscenza approfondita delle caratteristiche dei suoi ospiti, la CTA attiva una serie di interventi volti innanzitutto al raggiungimento del compenso farmacologico che offra alla persona il sufficiente equilibrio e benessere.
Contemporaneamente gli interventi di cura sono volti alla costruzione di una relazione di fiducia paziente/curante che sappia permettere di intervenire nelle fasi successive. È questa la condizione necessaria per riportare la persona al contatto con la realtà, alla discussione dei sintomi e della ricaduta della malattia sulla propria vita e sulle relazioni.
Contemporaneamente si attivano una serie di attività strutturate per il recupero delle competenze di base (cura di sé, degli ambienti, delle relazioni, la gestione delle risorse, la capacità progettuale) sia all’interno che all’esterno della struttura stessa, attivando non soltanto le professionalità interne ma anche le risorse del territorio.
Le strutture al fine di operare nel rispetto degli standard previsti sono dotate di un organico che ricomprende le figure professionali sotto-elencate: